C’è quella famosa barzelletta del tizio che guida in autostrada e sente alla radio “attenzione, attenzione, un pazzo sta guidando controsenso in autostrada” e lui “uno solo?!?!”
Ecco, generalmente io mi sento così.
Ora, nella barzelletta è evidente che il tizio ha torto e che esistono delle regole ben precise e che lui ha commesso uno sbaglio contravvenendole.
Ma io non parlo di errori, né di regole contravvenute.
Parlo di sensi e sensazioni. Mi viene in mente quella mostra permanente che c’è a Ferrara, che cito spesso, di Antonioni. “Le montagne incantate”. Antonioni fece fotografie di alcuni particolari di montagne e poi le riprese da lontano. I particolari e le immagini intere erano due cose completamente differenti (anche se in realtà erano due modi diversi di vedere la stessa cosa). Banalmente i particolari apparivano brutti e le montagne stupende. Io acquisii da questa mostra che a volte occorre guardare le cose un po’ più da lontano per apprezzare la loro bellezza. L’interezza spesso dà una luce diversa alle cose e anche alle persone.
In effetti, se guardo da lontano il mio senso di marcia, vedo tantissime altre persone che vanno nella mia direzione. E l’immagine di tutti questi cerchi in effetti è molto più bella del particolare.