Questo è in assoluto il primo articolo di un mio primo blog. Ok lo so, l’ammiccamento del titolo è meschino e un po’ patetico, d’altronde il mio editor insiste affinché metta un po’ di sesso nei miei racconti. Scherzo, non ho un editor, ma ho sempre voluto dire una cosa del genere.
Il primo articolo dovrebbe essere importante. Un biglietto da visita. Invece questo non lo sarà. Sto improvvisando pensieri in una sera in cui mi butterei via. O meglio, forse è un biglietto da visita, il biglietto da visita del mio animo.
E in fondo è davvero un po’ come la prima volta. Molte volte accade perché va fatto, per sbloccarsi, perché altrimenti non ci sara mai una seconda e poi una terza e poi la volta fantastica. Ecco, io spero che questo blog sarà così. Io sento l’impulso di scrivere. Mi piace scrivere, mi diverte, mi sfoga, mi rilassa. Perché non lo fai da sola? si potrebbe obiettare. Esattamente per lo stesso motivo per cui quella “prima volta” non si fa da soli. E va bene, ho bisogno di un pubblico, o meglio, dell’idea di poterlo avere, dato che presumibilmente non mi leggerà nessuno . Facebook mi ha stancato. Io ho bisogno e voglia di scrivere a un pubblico sconosciuto, che non devo necessariamente rivedere due ore dopo al lavoro, o davanti casa. O anche a nessuno a volte, mentre su Facebook hai la certezza che ti vedano.
Insomma questa è stata la mia prima volta, deludente lo so, ma migliorerà…di questo ne sono certa. Pertanto vi aspetto…. al BarTini.
Io adoro scrivere. Pensa che ho iniziato credo tra le medie e le superiori a scrivere un diario. Ho continuato anche da adulta e solo recentemente ho perso l’abitudine. Per me comunque è sempre stata una valvola di sfogo, una terapia. Mi ha sempre aiutata a schiarirmi le idee, a capirmi. Non ho mai pensato di rivolgere i miei pensieri ad un pubblico però certe volte sento l’esigenza. Mi frena l’idea che il giorno dopo a lavoro, come scrivi te, tutti ne parlerebbero e io non ho voglia di condividere certi miei pensieri specialmente in ambito lavorativo. Quando tolgo il camice e torno a casa sono io al 100% mentre a lavoro sono sempre io ma devo comunque scendere a compromessi.
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